Roma, treno, profilo

Treno, freddo, fuori ci sono 40 gradi, eppure perché in treno c’è il gelo? Se il treno è quello veloce, è Italo o il Frecciarossa, perché si congela, perché? Mi sono messa addosso tutto quello che ho, golfino sulle gambe scoperte dal vestitino, altro golfino addosso, sciarpa. Vado a Roma, città da me molto amata, farà caldissimo, vabbè! Un conto è stare ai 40 gradi davanti al Colosseo e un conto è starci in via Meda a Milano! Oggi è il primo giorno di libertà, i miei bimbi vanno in montagna con il loro papà, io starò due settimane da sola. So che staranno benissimo con lui quindi io, dopo 12 anni (quando è nata la mia adorata A.) ricomincio a sentire il mio profilo. Qualcuno dentro mi dice “Dove sei stata tutti questi anni?”. Bimbi, lavoro, marito, casa, cercare di tenere le relazioni di amicizia che sono vitali per me. Mi riguardo e mi dico che si vede che il tempo è passato, però anche no, è strano… Come se in questo periodo la memoria avesse un collegamento preferenziale con la “me” di vent’anni fa: se nomino il nome del mio collega di oggi mi viene da dire il cognome del mio compagno di università che si chiama come il mio collega, ma ha un cognome diverso (tipo Michele D. il collega, invece dentro penso, Michele R. il compagno…). Per fortuna però quando nomino il collega lo nomino giusto. Che strano. Devo mandare una email al Centro in cui lavoro e uno zic prima mi viene da dire il nome dell’istituto in cui lavoravo vent’anni fa. Non può essere un caso. Mi rimetto in contatto con il mio profilo, è come se ripassassi con la mano il mio contorno e mi piace.

La mia amica di fegato ha fatto un gran tifo per questa cosa, ogni tanto mi dava qualche segnale, discretamente, dolcemente, pazientemente ma costantemente. So che è felice che mi sto ritrovando. Ora il filo che mi lega a lei si sta allungando, sto arrivando a Roma, speriamo che il gelo che c’è in questo treno le porti, attraverso il filo, un po’ di frescura. Ieri si schiattava di caldo in quella stanza del Fatebene. Dal cuore mi viene da dirle GRAZIE ARTEMIDE. E da dentro sento qualcuno che mi dice ” ben ritrovata Demetra!”.
Tua Demetra

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