Se mi fermo a pensare

Se mi fermo a pensare non posso crederci. Ma dove diavolo sono finita? Cosa cacchio mi sta succedendo? Cos’è successo al mio corpo? Perché? Perché adesso? Perché a me? Perché non è comparso nulla mesi fa? Perché a tutti sti cazzo di controlli che faccio ogni santo anno non si è visto nulla? Ma a cosa serve stare attenti? A cosa serve fare un checkup regolarmente? A cosa servono fior fior di esami se poi bastano pochi mesi perché non valga più nessun risultato? Perché tutto si ribalti? Perché una vita diventi una vita incerta, dove non si sa cosa accadrà, come, quando… E se… Se finirà il male o se andrà nella peggiore delle ipotesi… Quella che non riesco neanche a scrivere!

Oggi, 4 luglio… Tra pochi giorni sarei dovuta tornare a riabbracciare i miei bambini, i miei amati e adorati bimbi, già al mare con il papà. Tra pochi giorni li avrei rivisti, avrei finito di lavorare e poi sarei corsa da loro. Ogni volta è una gioia! Avevo programmato tutto… In agosto li avrei portati in vacanza io. Avevo preso casa… I biglietti degli aerei… Contavo già i giorni. Ne mancavano pochi ormai… Sognavo le lunghe giornate di mare a giocare, a tuffarci, a organizzare serate con gli amici… Già… I miei cari amici del mare… Le persone che ogni anno raggiungo in Sicilia. Ogni anno mi riunisco a loro… Sono un balsamo per me… Boccate di ossigeno. Mi ricarico di affetti, divertimento, riposo. È la mia speciale ricarica per affrontare poi un altro anno di lavoro, di imprevisti, di routine, di pensieri, di fatiche, di gioie e di dolori… Ogni anno quando li riabbraccio mi sembra sia passata solo un’ora dall’ultima volta che l’ho fatto…
Ho una paura fottuta!
Non so cosa mi accadrà e ho il terrore di sentire ancora male… Ho paura di vomitare, ho paura di perdere i capelli, di avere quelle cose terribili che, prima o poi, tutti noi abbiamo visto o sentito dire sulla chemio… Ho il terrore che non passi… Ho il terrore che tutto possa finire così. Così di merda… Un giorno finisco in ospedale e non ne esco più… Che schifo! Mi tremano le mani a pensarci!
Quando faccio alcuni esami, a volte, i medici si appartano a parlare di me… Resto sola, in silenzio, con il fiato sospeso sperando di sentire qualcosa e sperando, giuro, sperando che nessuno menta mai, che nessuno mi nasconda nulla, che nessuno ometta qualcosa di importante.
Non lasciatemi senza le parole! Non lasciatemi senza il senso, senza la verità, senza la realtà. Vi prego. Voglio sapere tutto, voglio essere partecipe di tutto. In questa merda ci sono io e qualsiasi cosa sia, devo essere io a farci conti. Qualsiasi cosa sia prima o poi dovrò essere io a spiegare ai miei figli come mai quest’anno niente vacanze, come mai non ho più i capelli, come mai non sto in piedi… Hanno 9 e 11 anni: sanno, vedono, hanno sempre chiesto e hanno sempre ricevuto risposte su quello che accadeva. Le risposte adatte a loro, ma pur sempre vere, sincere, autentiche. Perché anche loro potessero dare un senso alle cose e comprendere il dolore di qualche amico dei grandi e anche, purtroppo, il dolore di una loro amica.
Oggi è un 4 luglio un po’ strano… E le mie più care amiche ho capito ancora di più perché sono le mie più care amiche. Sono persone speciali…
La vita mi ha fatto regali speciali, porcamiseria! Voglio avere ancora tanto altro tempo per godermeli!!!!
Vostra Artemide

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