Ancora niente biopsia! Attendiamo che la bilirubina scenda! E la bilirubina pare sia una che se la sa prendere molto comoda… Che corre a fare!
Niente biopsia, niente inizio chemio e a me sale l’ansia! Più attendiamo più mi sale l’ansia… Mah!
Qui ho capito che l’esercizio maggiore è quello della pazienza con picchi interessanti anche sulla fiducia. Fiducia in chi mi sta curando, intendo. Sapranno bene cosa stanno facendo? Avranno chiaro che più il tempo passa più il tumore aumenta… Mah!
Ovviamente, pazienza e fiducia non sono mai state il mio forte. Ho tante belle doti… Che, prima o poi, scoprirò per benino… Ma in quanto a difetti, la carenza su quei due lì è indiscussa!
E il tempo se ne va… Intanto, sto imparando a gestirmi in autonomia le flebo. So aprirle e chiuderle e so evitare il reflusso di sangue alla fine… Poco fa, le infermiere, mi hanno proposto di fare il giro stanze con loro domani. Quasi quasi…
Altra chicca sulla mia memorabile ossessiva attenzione e organizzazione oltre che fisica, burocratica. L’ufficio Tasi (la tassa sulla rumenta) ha fatto casino e mi ha addebitato ben 3 utenze di 3 case diverse. Una di queste non c’e’ neanche più. Alla domanda come mai mi è stato risposto che, nonostante tutte le mie corrette denunce, compilazioni moduli, consegna documenti, fax e compagnia bella, potrei sempre vivere ancora abusivamente in quelle case con buona pace dei nuovi inquilini… Diciamo che fanno pagare a me i rifiuti per ricambiare l’ospitalità… In buona sostanza, il Comune di Milano mi aiuta ad essere educata e riconoscente… Questi sono pazzi!
Se esco da questo scherzo della vita, al grido ‘Fottitinne!’, come diceva Woody Allen in ‘Provaci ancora Sam’ (non fottitinne, sia chiaro), trasformerò la mia casa in un bordello algerino dove si fumerà hashish da mane a sera, bevendo rum a tazze! Manco so che gusto c’ha ma fa tanto trasgressione!!!!
A proposito, l’ago aspirato per la biopsia lo farò con la fotocopia di Peter ‘O Toole in Don Chisciotte. Mai visto? Il film è spassoso. Mi preoccupa solo un po’ averlo in testa quando sarò a far l’esame. Don Chisciotte era fuori come un balcone! Speriamo si tratti di una somiglianza solo superficiale.
Vostra Artemide
Categoria: esami
A far la cacca con me…
Oggi ti ho portato con me a fare colazione al bar del benzinaio, abbiamo fatto il pieno di diesel (71 euro), poi siamo andate a consegnare un po’ di locandine dello spettacolo. Le abbiamo messe in due bar, un ufficio comunale, un panettiere, un tabaccaio, un negozio di alimentari, due farmacie, che le farmacie attirano un sacco di gente… Abbiamo sbattuto gli occhioni dicendo “mi raccomando, non mancate, spero proprio di vedervi” e sorriso gentilmente aspettando come un mastino che le appendessero davvero… Che sbattiamo gli occhioni sì, ma non siamo fesse…
Sei stata con me sempre, non ti dico in figura, ma di certo costantemente sullo sfondo. Che da due settimane, ormai, sei o in figura o sullo sfondo, ma comunque sempre con me. A volte ti darei anche la libera uscita eh, invece no, sei diventata il mio koala, anzi no, la mia cozza. Fai tutto con me, persino la cacca, che io me lo ricordo bene quando al liceo o all’università facevi la cacca. E perdonami se te ne parlo qui, ma per una volta vorrei sfogarmi pubblicamente. E poi, di cacca, per prima ne hai parlato tu. Ogni diamine di volta che c’era da sedersi a tavola per la cena tu arraffavi un libro (biologia, anatomia…) e ti ficcavi in bagno. Ore e ore. Cioè, io amo tua sorella e tua madre, ma era per stare con te che venivo a cena a casa tua… Niente… Vogliamo parlarne? Cosa ci facciamo con questa cosa? Che significato ha, per te, la cacca? In ogni modo, ora volevo informarti che da giorni vieni in bagno con me. Te lo dico per ripicca, anche. Un po’ mi sto vendicando: ti porto io in bagno con me. Ti parlo, mentre faccio la cacca, per lo più ti parlo col pensiero, ma a volte intercalo ad alta voce, penso a quanto diavolo studiavi in bagno, che io sono troppo rapida, è una cosa che non ho mai capito… Non capisco come si possano preparare interi esami in bagno… Vabbé…Fare la cacca sempre con te non è il massimo, devo dirtelo… Vorrei un po’ di privacy ogni tanto, se solo potessi uscire un attimo dal mio bagno e, magari, chiudere la porta… Ma niente, ormai sei sempre con me, non che non mi piaccia ma abbiamo un piccolo problema di privacy…
Tua Afrodite
Se mi fermo a pensare
Se mi fermo a pensare non posso crederci. Ma dove diavolo sono finita? Cosa cacchio mi sta succedendo? Cos’è successo al mio corpo? Perché? Perché adesso? Perché a me? Perché non è comparso nulla mesi fa? Perché a tutti sti cazzo di controlli che faccio ogni santo anno non si è visto nulla? Ma a cosa serve stare attenti? A cosa serve fare un checkup regolarmente? A cosa servono fior fior di esami se poi bastano pochi mesi perché non valga più nessun risultato? Perché tutto si ribalti? Perché una vita diventi una vita incerta, dove non si sa cosa accadrà, come, quando… E se… Se finirà il male o se andrà nella peggiore delle ipotesi… Quella che non riesco neanche a scrivere!
Oggi, 4 luglio… Tra pochi giorni sarei dovuta tornare a riabbracciare i miei bambini, i miei amati e adorati bimbi, già al mare con il papà. Tra pochi giorni li avrei rivisti, avrei finito di lavorare e poi sarei corsa da loro. Ogni volta è una gioia! Avevo programmato tutto… In agosto li avrei portati in vacanza io. Avevo preso casa… I biglietti degli aerei… Contavo già i giorni. Ne mancavano pochi ormai… Sognavo le lunghe giornate di mare a giocare, a tuffarci, a organizzare serate con gli amici… Già… I miei cari amici del mare… Le persone che ogni anno raggiungo in Sicilia. Ogni anno mi riunisco a loro… Sono un balsamo per me… Boccate di ossigeno. Mi ricarico di affetti, divertimento, riposo. È la mia speciale ricarica per affrontare poi un altro anno di lavoro, di imprevisti, di routine, di pensieri, di fatiche, di gioie e di dolori… Ogni anno quando li riabbraccio mi sembra sia passata solo un’ora dall’ultima volta che l’ho fatto…
Ho una paura fottuta!
Non so cosa mi accadrà e ho il terrore di sentire ancora male… Ho paura di vomitare, ho paura di perdere i capelli, di avere quelle cose terribili che, prima o poi, tutti noi abbiamo visto o sentito dire sulla chemio… Ho il terrore che non passi… Ho il terrore che tutto possa finire così. Così di merda… Un giorno finisco in ospedale e non ne esco più… Che schifo! Mi tremano le mani a pensarci!
Quando faccio alcuni esami, a volte, i medici si appartano a parlare di me… Resto sola, in silenzio, con il fiato sospeso sperando di sentire qualcosa e sperando, giuro, sperando che nessuno menta mai, che nessuno mi nasconda nulla, che nessuno ometta qualcosa di importante.
Non lasciatemi senza le parole! Non lasciatemi senza il senso, senza la verità, senza la realtà. Vi prego. Voglio sapere tutto, voglio essere partecipe di tutto. In questa merda ci sono io e qualsiasi cosa sia, devo essere io a farci conti. Qualsiasi cosa sia prima o poi dovrò essere io a spiegare ai miei figli come mai quest’anno niente vacanze, come mai non ho più i capelli, come mai non sto in piedi… Hanno 9 e 11 anni: sanno, vedono, hanno sempre chiesto e hanno sempre ricevuto risposte su quello che accadeva. Le risposte adatte a loro, ma pur sempre vere, sincere, autentiche. Perché anche loro potessero dare un senso alle cose e comprendere il dolore di qualche amico dei grandi e anche, purtroppo, il dolore di una loro amica.
Oggi è un 4 luglio un po’ strano… E le mie più care amiche ho capito ancora di più perché sono le mie più care amiche. Sono persone speciali…
La vita mi ha fatto regali speciali, porcamiseria! Voglio avere ancora tanto altro tempo per godermeli!!!!
Vostra Artemide