Vola leggera

Vola leggera amica nostra, vola leggera amica mia

Ho preparato per te un giardino rigoglioso, con alberi secolari e fiori dal profumo delicato.

Lì potrai stare per tutto il tempo, leggiadra e sfuggente

 

…… e poi, andrai a posare i tuoi piedi sulla riva del mare e ti immergerei nella sua acqua che annulla e lenisce ogni dolore.

…. e il tempo non avrà più fine.

 

 

Eri tu la grandine di oggi, vero?

Anche la tua mamma ne era sicura

 

Tua Erica

 

Vento leggero

 

Tesoro caro e prezioso, sono giorni di silenzio e di attesa, pesanti come massi sulle spalle da secoli.

Per te, per noi, per voi … un vento leggero che si lascia alle spalle i pesi più grossi da caricare, il cammino è ancora lungo e bisogna alleggerirsi.

Tua Persefone

Ventanas

Veent de segunda risma, 

svolza la föja ferma… 

veent a cavàll de l’unda 

ogni pees lassa che’l funda… 


sbroja tüta la matassa, 

quajcoss ciàpa quajcoss làssa… 

tira tira drizz el fiil 

e pö làssa che’l se rillàssa… 


ventu, veent cunt’el pàss balòss 

quell che vöri mea tirum via de dòss    

slàrga el fiaa e bùfa in giir i stell, 

lassa el to’ disegn in sö la mia pell… 


tirum via la smàgia 

della mia pagüüra 

e scancela el pass 

de quaand che gira l’ura… 


porta via i suspiir  

e dàmm indree i suriis  

basa la muntagna 

cunt i cavej griis…. 


néta la mia fàcia  

néta la mia umbrìa 

fàmm una carèzza 

prèma de nà via….   

Ventanas

Vento di seconda scelta,

alza la foglia ferma…

vento a cavallo dell’onda,

ogni peso lascia che affondi…

sbroglia tutta la matassa,

qualcosa prendi, qualcosa lascia…

tira tira dritto il filo

e poi lascia che si rilassi…

vento, vento con il passo furbo,

quello che non voglio tiramelo via di dosso

prendi fiato e soffia in giro le stelle

lascia il tuo disegno sulla mia pelle…

tirami via la macchia

della mia paura

e cancella il passo

di quando gira l’ora…

porta via i sospiri

e dammi indietro i sorrisi

bacia la montagna

con i capelli grigi…

pulisci la mia faccia

pulisci la mia ombra

fammi una carezza

prima di andare via…..

Questa volta è diverso!

Ti hanno preso in custodia ora, facendoti scivolare via su un lettino silenzioso, sbattevi leggermente nelle curve. L’infermiere che lasciava perplessa la tua mamma, era un uomo in transito, con le unghie dipinte, gentile.

Ora, mentre tu sonnecchi e il chirurgo ispeziona ancora una volta il tuo ventre delicato, io ti racconto una storia:
“Questa volta, non è come le altre!”
Mi sono iscritta in palestra!
Mi sono presentata lunedi baldanzosa al cospetto di un ragazzino istoriato di bei muscoletti, ma non il mio tipo, troppo giovane. Cominciamo a lavorare, partiamo dal tapis-roulant, solo camminata veloce con pendenza, per ora niente corsa, poi squat, affondi, 3 serie da 20 ciascuno, io intanto respiro corto, poi cortissimo, poi assenza di respiro….. mi riprendo e poi la grande soddisfazione; le flessioni passando da appoggio delle ginocchia e poi tutta sollevata, 30!
“Ma sei sicura di non aver mai fatto palestra?”
“Guarda, mai per più’ di tre mesi, e comunque almeno 25 anni fa l’ultima volta”
“Ah, non mi era mai capitato che una ragazza (?) riuscisse così nel pusch up (ai nostri tempi le chiamavano “le flessioni”) alla prima volta!”
Ero bordeaux …
Ma tesoro, ti ricordi quando facevamo pilates insieme a casa tua? Eravamo un bel gruppetto, alle 8,30 del lunedì mattina, c’era anche mio marito, sempre molto moderato lui, e un po’ scettico, operato da poco di ernia al disco. Dopo 20 minuti di lavoro, una prima battuta, poi un’altra e giù a ridere, addominali a forza di risatine durante lo sforzo, e il nostro PT un poco infastidito … poi la fiera degli sbadigli ….uuaahhh, uno contagiava l’altro, poi caffè e partiva la giornata e la settimana.
Bè, non mi sono iscritta in palestra per la prova costume, né per dimagrire, questa volta è diverso, mi sono iscritta in palestra per contrastare la mollitudine che si sta impadronendo del mio corpo, come il Nulla in The Neverending Story, la mollitudine avanza, si appropria silenziosamente della mia pancetta, delle cosciotte, della parte sotto le braccia che trema come un budino e anche tutto il resto che ti immagini da sola.
Il giorno stesso uscita da lì non riuscivo a fare le scale, la mattina seguente camminavo come Pingù il pinguino,già meglio di Peppa Pig, per sedermi dovevo mettere la mano prima come gli operati di emorroidi, non vi dico per fare pipì! Il giorno dopo uguale identico, le scale della metro mi danno un’idea di come si senta una allegra signora di 85 anni, mio figlio addirittura si offre di portarmi la borsa! Dovevo essere veramente buffa da vedere. Ma questa volta è diverso, si, farò il triplo della fatica per la metà dei risultati, ma la scommessa è aperta,  resisterò fino all’estate?
Un sms arriva intanto dalla tua mamma, sei uscita, tutto è andato alla perfezione e io esco a baciare il primo che mi capita, corro incontro a mia figlia che ritorna da scuola e andiamo a festeggiarti con due grossi coni gelato!
Viva viva, Viva la vita!
Tua Persefone

Sua Maestà Ambrogio

Sabato tutta la famiglia si è recata in un noto magazzino in Brianza per la scelta dell’albero di Natale, quello che dura una vita, quello che si mette persino nel testamento, praticamente un Damiani!

Il posto, molto grande, super fornito di ogni amenità natalizia, Holly Jolly Chistmas a manetta, aveva una buona scelta di abeti di plastica, verde scuro, verde chiaro, con pigne o con una cascata di neve, tutte le misure. Naturalmente mio marito punta il re degli abeti, 2,30 mt di maestosa bellezza in plastica verde lucida, il costo un insulto alla miseria!
Divine amiche, per quel costo io avrei preteso di portare a casa il commesso nudo con agi di pino infilati dovunque, mentre regge rami adorni di pendagli, comprese le palle, e poi luci a intermittenza e in ultimo, un degno puntale infilato sul pisello!!!
Con tutta la diplomazia che non mi è propria, lo ho convinto a rivolgersi ad Amazon, dove ha ordinato lo stesso plasticoso abete alla metà del costo!
Tragedia sfiorata!
Se non fosse che lunedì mattina, giorno del Santo patrono Ambrogio, suona misteriosamente il suo cellulare alle 9,15, solo sua mamma potrebbe essere a quell’ora, infatti lo lascia suonare un po’… poi risponde: “Si, certo, ho capito, ma per questa decisione serve un consulto di famiglia”. Apriti cielo!! La premessa è una rogna bella e infiocchettata!
“Sono al telefono con il Signor Amazon, dice che l’albero che abbiamo ordinato purtroppo è finito … dice….. che ci darebbe quello più grande allo stesso prezzo ….?”
“Quanto grande?”
“2,70 mt di altezza e 1,60 mt di diametro a terra… Cosa facciamo?”
….. sospiro …..
…. poi lo guardo, sembrava un bambino quando guarda una vetrina, poi si gira e guarda la mamma, non dice niente, ma i suoi occhi a palla dicono anche troppo!
Fine della favola, non ce l’ho fatta a dire no, sabato ci recapiteranno 16kg di plastica verde e nessuna traccia del commesso. Lo chiameremo Sua Maestà Ambrogio! Sicuramente sarà un Natale ingombrante!
Tesoro dolce, chissà se ti ho strappato un sorriso in questi giorni in cui il tuo percorso è stato particolarmente difficile e doloroso.
Il mio augurio per i giorni di festa a venire è trascorrerli vicino ai tuoi bambini, vorrei poterti donare io la serenità necessaria, questo è il regalo più prezioso che non ha prezzo.
Tua Persefone

Il dono

“Andiamo in motorino stasera?”
Il comune di Milano si è fornito di scooter sharing
“Perché no!?”
Solo 20 gg fa avrei risposto:
“Mah… chissà se ci ricordiamo come si guida, non sarà pericoloso?”. 
I bambini sono al mare e noi in città. Ho fondato la mia filosofia post partum  sulla tecnica infallibile della “strage perfetta” dove si va tutti al campo santo e non restano superstiti, possibilmente animali domestici inclusi!
Così per gli aerei, le navi, la seggiovia nello sci, la macchina, tutto tutti insieme!
Potrebbe sembrare brutale, ma se ci si pensate bene è la cosa migliore.
Quando mio marito va all’estero per lavoro, viaggia da solo e per anni mi sono preparata alla sua scomparsa, pensando a come avrei tirato avanti la famiglia da sola poi ogni volta ritornava! Apparentemente morire è più difficile del previsto!
Ma tu, Tesoro, mi ha fatto un dono enorme e preziosissimo, a tutte noi stai regalando un dono unico, quello di guardarci dentro.
E ho preso la macchina con lui e in 3 gg abbiamo fatto il 1000km in Provenza! Noi due liberi con i nostri bagagli di emozioni, sentimenti, paure e progetti verso il futuro, quello che abbiamo costruito insieme e quello di cui siamo orgogliosi e con i nostri figli nel cuore (ma non in macchina con noi).
5 gg dopo siamo tornati a riprenderli al mare
Il mare, da piccola non volevo uscire mai dall’acqua, molto comune tra i bambini, ora non ci vorrei mai entrare, e per questo ci sono 3 livelli di scuse;
– troppo spesso l’acqua è fredda,
– sono nata quasi di 10 mesi con acqua nei polmoni e cianotica, da qui il mio disagio nell’acqua (non male questa eh?!),
– mi spaventa la sensazione di sospensione di immensa profondità e libertà, ecco, forse questo è più calzante!
Negli ultimi 30 anni, quando sono coraggiosamente riuscita a bagnarmi (Tesoro tu lo sai!), non ho mai immerso la testa, la ragione! giammai!
Domenica però mi sono lasciata andare alle sensazioni, come se ci fossi tu a guidarmi, la pelle abbronzata con i peletti biondi dei miei piccoli, il profumo del mare, della crema solare e un mare blu/verde che faceva voglia!
A bordo di una imbarcazione di fortuna con il mio piccolo esploratore e mio marito, mi sono fatta portare …. con fiducia, solo per divertimento, solo per stare insieme poi … splash … che bella sensazione………. poi la gara di capriole ….. poi di tuffi, e infine di tuffi buttandosi all’indietro di schiena!
Tutta l’acqua sulla faccia e tutto il corpo immerso come in un oblio, la felicità a braccetto con la paura e poi solo felicità e godimento.
Quanto dovevo aspettare? Quelli come me hanno paura di essere felici, felicità significa in qualche modo avere qualcosa che potresti perdere, meglio non avere niente da perdere, decisamente più stabile.
Cara amica, tu non solo eri li con me, ma mi hai insegnato che per proteggere quello che amo e mi rende felice non serve custodirlo al sicuro in qualche luogo segreto, ma corrergli incontro, viverlo alla luce del sole con tutte le energie e tutta la voglia di esserci, quanto ancora avrei aspettato senza di te?
La vita va vissuta da adesso senza ripensamenti!
Grazie con il cuore amica speciale
Tua Persefone

E io vorrei…

Vorrei farti venire qui con me, per qualche minuto, in spiaggia, e godere di un venticello che ti accarezza tutti i peletti del corpo, (quelli in regola e quelli abusivi!), seppure in un caldo torrido, che mi rimanda immediatamente a quell’”arrosto” terribile che sarà la tua stanza a quest’ora… E questo mare talmente bello da sembrare un sogno, come i tuoi occhi, due fari dolcissimi che scrutano, osservano, comprendono, amano.

 Per me, che non ho un merito diverso dal tuo nel potermela godere questa spiaggia, e che sicuramente tu sapresti godere appieno, tutto questo mi fa sentire che in fondo, quasi quasi, anche io sono abusiva qui se non la puoi godere anche tu!
Tua Persefone

Piadine e cerette

Questo pomeriggio, mentre mio figlio di 8 anni mi tirava le piadine per cena, mi facevo la ceretta al volo per venirti a salutare prima di assentarmi per quattro giorni nel weekend: che pasticcio colossale, piadine buonissime dalla forma improbabile (in Romagna non posso più mettere piede) e un paio di pantaloni da mettere per forza, nonostante il caldo torrido, per nascondere qua e là pezzi di ceretta verde superappiccicosi. Ma sono passata a salutarti e questo mi ha fatto stare bene… Un’ora dopo, non lontano dall’ospedale, la lezione di beach volley del giovedì sera: la sabbia appiccicata senza pudore alcuno, a cartina geografica!
Tua Persefone